Tascabili Bompiani, 2003 ISBN 88-452-9231-2
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Nell'immaginario collettivo gli Aosta sono sempre stati considerati come
i "Savoia scomodi". Molti italiani li
avrebhero visti volentieri sul trono al posto di Umberto I e Vittorio
Emanuele III, affascinati com'erano da quei prìncipi, alti, belli,
protagonisti d'avventurose imprese vietate ai re in attività di
servizio. Questo ieri.
Ma anche oggi la querelle dinastica continua. Anzi, s'è fatta
particolarmente aspra, almeno tra i monarchici, nel senso che la ragione
del contendere non è più una corona, ma su chi vanta i titoli per
rappresentarla: l'attuale Duca d'Aosta Amedeo o il cugino Vittorio
Emanuele?
Questo libro, nel narrare la saga dei Savoia scomodi ripercorre oltre un
secolo della storia d'Italia, da Carlo Alberto ad oggi. Ma col sapore,
per l'appunto, di una
saga che in norreno, la lingua dei vichinghi, vuol dire
racconto: di avvenimenti realmente accaduti, inquadrati nel loro
mondo, nei propri tempi.
Una narrazione che qui ha la cadenza, lo stile del romanzo - verità
dalla scorrevole lettura, dove i fatti sono rigorosamente veri,
documentati. A volte sorprendenti...
Non v'è città che non abbia dedicato ai Savoia scomodi una via, una
piazza, un monumento: dal capostipite Amedeo che regnò in Spagna in
circostanze drammatiche, a suo figlio Emanuele Filiberto che comandò la
III Armata nella prima guerra mondiale, all'Amedeo viceré d'Etiopia,
noto come l'eroe dell'Amba Alagi, al Duca degli Abruzzi, il celebre
principe esploratore, ad Aimone a cui Mussolini cercò d'imporre la
corona di uno Stato fantoccio quale era la Croatia nel 1941. Ognuno con
la sua storia da realtà romantesca.
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